Questo libro nasce dal mio percorso professionale durante il quale mi sono incuriosito alla dentatura provvisoria dell’uomo.
Perché l’uomo ha due dentizioni quando altri animali come gli squali ad esempio cambiano i denti 30 volte nella loro vita?
E se è vero che questa dentatura è un espediente dell’evoluzione per permettere ai cuccioli d’uomo di masticare che rapporto ha essa con i permanenti?
La sua occlusione sarà così diversa da quella definitiva o la disposizione dei denti da latte nelle arcate nei primi anni di vita influenza quella della dentatura permanente che, per quanto stabile, non rimane immutata per il resto della vita.
Dopotutto entrambe le dentature si formano all’interno dello stesso distretto maxillofacciale, in un lasso di tempo di una dozzina d’anni, tra i più intensi della crescita dell’individuo.
Ho imparato che leggere la dentatura decidua è utile per capire come può svilupparsi la dentatura permanente.
Se già nei primi anni di vita si concretizzano delle forme estreme di malocclusione che rappresentano le più impegnative da trattare è altrettanto vero che la dentatura decidua può essere indicativa, invece, di uno sviluppo armonico negli anni a venire.
Riconoscere le diverse forme di malocclusione significa poter ragionevolmente prevedere il momento ideale per trattarle nella convinzione che tutto si complica a mano a mano che il paziente cresce permutando i propri denti, mentre tutto si semplifica se si interviene precocemente, laddove sia conveniente e si sappia farlo.
Al giorno d’oggi poi di fronte al caos delle proposte di trattamento ricorrere ad una ortodonzia precoce e ludica, per completarla in dentatura permanente in modo più spedito consente di fare di questa specialità una branca affatto invasiva per il paziente e poco inquinante per l’ambiente stesso